Nata in periodo di seconda ondata di Covid, la newsletter “genitori equilibristi” di “La Repubblica” rappresenta una interessante fotografia della società e una raccolta preziosa di consigli intelligenti e sensati da parte di chi “ci è già passato”…
«Era un momento storico in cui l’aggettivo che sentivo ripetere più spesso dalle mamme era “sopraffatta”». Così scriveva qualche tempo fa su “La Repubblica” Rita Balestriero commentando l’anno di vita della newsletter “Genitori equilibristi”, voluta dalla sua testata in un periodo così particolare della società non solo italiana ma dell’intero mondo.
«Ci sentivamo tutti così perché a marzo anche le scuole elementari e materne avevano chiuso, per non parlare di chi aveva i figli grandi e a scuola non ci erano andati praticamente mai. Per questo avevo chiesto di mandarmi un audio messaggio raccontandomi quello che i genitori equilibristi stavano provando: ne ho ricevuti tanti, alcuni mi hanno fatto commuovere, in altri mi sono immedesimata», scrive ancora la Balestrieri. E da questa newsletter abbiamo estratto una breve serie di consigli di genitori ad altri genitori che vi proponiamo perché sono consigli utili e sensati. E allora cominciamo:
1) Sforzatevi di non proteggerli troppo
“L’istinto di noi genitori è quello di una società sazia. Per mia nonna l’obiettivo era non farli morire; per i miei genitori era darmi gli strumenti per realizzarmi ed essere autonoma; per noi invece è renderli felici. Ma la felicità non è un maglione di lana. Quello protegge dalla bronchite, non dal dolore. Dal male non si protegge nessuno, bisogna necessariamente imparare ad affrontarlo ed è molto meglio riuscirci da piccoli, perché poi è tardi”.
2) Ricavatevi del tempo in più
“Alla me che non ne poteva più di essere il bersaglio di tutte quelle palline, oggi, direi di godersi il più possibile la pienezza di quel tempo, l’innocenza dei figli, lo stupore, quell’attaccamento primordiale. Cercano te, vogliono te. Ti chiamano mamma milioni di volte al giorno. Poi passa, ed è giusto che passi, ma quella sensazione di indispensabilità, che magari una volta ti soffocava, poi manca. Ecco, se tornassi indietro penso che me ne prenderei di più di tempo insieme con loro”.
3) Non prendetela sul personale
“Quando vi sembra che con voi i vostri figli diano il peggio di sé non prendetela mai sul personale: noi genitori siamo quel porto sicuro in cui il bambino deve sentire di potersi lasciare andare. E se ci pensiamo bene, è una cosa che tendenzialmente facciamo anche noi adulti: praticamente tutti si permettono di essere un po’ brutali con le persone che, sanno, resteranno sempre e comunque insieme a loro”.
4) Ricordate che i genitori perfetti non esistono
“Dobbiamo ricordarci che i genitori perfetti non esistono. Il pediatra e psicoanalista britannico Donald Winnicott diceva che una mamma deve essere sufficientemente buona, ma noi invece abbiamo sostituito il suo modello con quello di una madre sempre buona, che però è irrealistico e pericoloso, perché non fa altro che creare frustrazioni e farci sentire inadeguate”.
5) Vostro figlio non è un biglietto da visita
“Spesso i genitori utilizzano il figlio come un cavallo di Troia per un proprio riconoscimento sociale, un po’ come se fosse il suo biglietto da visita: se il bambino è prestante ne sono molto orgogliosi, se invece è problematico, si sentono in difetto e tendono a giustificarsi con gli altri adulti. E invece non è assolutamente così: vostro figlio non è il vostro biglietto da visita”.
6) Mamme: prendetevi del tempo per voi
“Siamo cresciute pensando che il sacrificio nobiliti e che la mamma brava sia quella sorridente, grata. Peccato che se una persona elimina la dimensione del piacere dalla propria vita, si ritrova necessariamente a combattere contro la frustrazione. E poi abbiamo una responsabilità educativa nei confronti dei nostri figli: se gli mostriamo che la vita adulta equivale a una rinuncia delle passioni, pensate che avranno voglia di crescere? L’ho capito da alcuni miei giovani pazienti, privi di stimoli e di ambizioni perché magari hanno come modello dei genitori che pensano solo al lavoro. Ecco perché dico che prendersi cura di se stessi è anche una questione educativa”.
7) La noia è un falso problema
“Sforziamoci di non trovare sempre delle soluzioni per riempire il tempo dei nostri figli, magari offrendogli semplicemente la nostra presenza, senza aggiungere altro. Il bisogno del bambino è quello di stare in relazione, di essere guardato e pensato, non di fare sempre cose straordinarie. Insomma, a volte si può stare semplicemente insieme”.
8) Non dovrebbero esistere ruoli da mamma e da papà
”Il mio consiglio è quello di eliminare del tutto la divisione di ruoli: non esistono cose da mamma e cose da papà, tutti fanno tutto, senza distinzioni. È così che succede quando tuo marito è un vero padre femminista”.
9) Ditegli sempre la verità
“La verità non è mai un peso per i figli, lo sono invece le emozioni che gli comunichiamo mentendo”.
10) Il conflitto non deve generare violenza ma negoziazione
“Ogni volta che si lascia passare un gesto violento si supera l’asticella del consentito: lasciar perdere un insulto, per esempio, non è mai una buona idea. È importante, invece, recuperare il significato del conflitto, che è negoziazione”.
dottor Luigi Di Mauro
pedagogista e counselor olistico
specialista in conflitti di coppia